Eccoci qui, di sicuro questo è un argomento che invoglia ancor di più ad investire in Polonia!
I nuovi finanziamenti UE saranno accessibili da Marzo 2016, possono essere a fondo perduto per un importo fino a 6.000.000,00 di euro per singolo progetto, oppure ad un tasso agevolato fino al 3.00%.
Tempistiche di erogazione entro 3 mesi dall’approvazione della domanda.
In Polonia i bandi vengono gestiti autonomamente dalle regioni, ogni trimestre vengono aperti dei progetti con relative procedure da seguire per poter applicare. Le regole cambiano di anno in anno e variano al variare dei progetti e dei settori.
Le categorie che possono accedere ad Horizont 2020 sono le seguenti:
Excellent sciences (Ricerca ed innovazione): questa categoria ha lo scopo di rafforzare la posizione globale dell’UE nella ricerca e nell’innovazione. Borse individuali per i ricercatori confermati di tutte le nazionalità che desiderano condurre il loro progetto di ricerca esplorativa.
Possono partecipare: Centri di ricerca, Università, Ricercatori privati
Industrial Leadership (Aziende ed imprenditori): Questa categoria è rivolta principalmente alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), le nanotecnologie, i materiali avanzati, fabbricazione avanzati e di trasformazione, biotecnologie e tecnologie spaziali, aziende adibite alla produzione e realizzazione di nuovi brevetti e tecnologie (piccole medie imprese ed imprenditori).
Possono partecipare: Industrie/Aziende/Imprenditori, Nuove tecnologie, Ricerca ed innovazione
Societal challenges (Sociale): Questa parte si concentra sulle principali sfide sociali che l’Europa e il resto del mondo affronta. Al fine di affrontare le sfide, saranno sostenuti progetti di collaborazione interdisciplinare. Le aree di sfida chiave individuate sono: salute, cambiamento demografico e benessere; sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, della silvicoltura; sicura, pulita ed efficiente dell’energia; intelligente, verdi e integrati; azione per il clima; inclusive, innovative, società riflettenti; società sicure.
Possono partecipare: salute, energia pulita, ambiente, innovazione, nuove tecnologie, ricerca e sviluppo.
Vuoi sapere se il tuo progetto rientra nei parametri di selezione?
Come funzionano i bandi in breve:
Finanziamenti UE a fondo perduto disponibili per fare impresa in Polonia, fino a 25 milioni di Złoty (circa 6mln di euro) per singolo progetto, destinati ad attivita’ produttive, servizi innovativi, energia rinnovabile, agricoltura, turismo e tanto altro ancora.
I maggiori beneficiari:
Piccole e medie imprese, aziende ed imprenditori
Le attivita’ commerciali sono incluse nel fondo perduto solo per aree ben specifiche, altrimenti potranno godere di finanziamenti a tasso agevolato fino al 3% max di interesse se si desidera avviarle in aree gia’ sviluppate.
I fondi saranno cosi distribuiti:
55% dell’investimento per ditte fino a 50 dipendenti
45% dell’investimento per ditte da 50 a 250 dipendenti
25% dell’investimento per ditte sopra i 250 dipendenti
Si potrà richiedere un acconto del 30% dell’importo riconosciuto ma solo dopo che la domanda verra’ accolta positivamente, il resto verra’ distribuito per avanzamento.
I 25 mln di Złoty devono rappresentare un massimale del 55%, o 45%, o 25% dell’ investimento e possono essere utilizzati per:
Avviamento imprese e/o sviluppo e ricerca per attivita’ di produzione e servizi innovativi di tutti i settori ed industrie e tutto cio’ che concerne il fare impresa (compreso la possibilita’ di acquistare/ristrutturare un immobile dedicato al business stesso).
Chi puo’ accedere?
Tutti i membri della UE possono accedere ma bisogna avere un piano di business funzionale e credibile che porti sviluppo, benessere e posti di lavoro nel territorio polacco.
Le attivita’ produttive , di ricerca e sviluppo sono le piu’ privilegiate ma ci sono concrete possibilita’ anche per altri progetti!
A quali condizioni?
L’attivita’ deve restare aperta per almeno 5 anni (3 in caso di Piccole Medio Imprese)
Cosa facciamo per Te?
Ti aiuteremo a
- Realizzare il tuo business plan in italiano ed in polacco
- Applicare seguendo le procedure step by step
- Ricerca dell’area piu’ favorevole al tuo business
- Guida all’affitto/acquisto location
- Guida all’acquisto di attrezzature/macchinari
- Organizzare la fase start up del tuo business (dalla burocrazia ai macchinari, ecc.)
- Lancio e sviluppo del tuo business
Richiedi la tua consulenza gratuita
Approfondimenti
Plan fondi UE per il periodo 2014-2020, la Polonia avrà a disposizione
- Strategia Nazionale per la Coesione: con un contributo UE di € 82,5 ml, che verranno suddivisi in 22 programmi operativi nazionali e regionali In particolare, € 45,6 mld per i 6 Piani Operativi Nazionali (PO Infrastrutture e Ambiente, con un contributo UE di € 27,5 mld; PO Sviluppo Intelligente, € 8,6 mld; PO Educazione e Sviluppo della Conoscenza, € 4,4 mld; PO Polonia Digitale, € 2,3 mld; PO Polonia Orientale, € 2,1 mld; PO Assistenza Tecnica, € 0,7 mld) e € 31,2 mld per i 16 Programmi Operativi Regionali.
- Piano Strategico per lo Sviluppo delle Aree Rurali, che avrà a disposizione € 11 mld;
- Programmi vari, con risorse pari a € 5,7 mld.
Il sistema di sostegno agli investimenti prioritari per l’economia polacca
Trattasi di uno strumento finalizzato ad accrescere il tasso d’innovazione e produttività dell’economia polacca attraverso il sostegno a investimenti che comportino l’impiego di tecnologie avanzate e la creazione di posti di lavoro ad alto valore aggiunto. Il sistema mira a favorire gli investimenti diretti esteri nei seguenti settori, giudicati prioritari per l’economia polacca:
• automotive;
• elettronica ed elettrodomestici;
• aviazione;
• servizi innovativi;
• food processing;
• sviluppo e ricerca (R&D);
• biotecnologie;
Possono presentare richiesta di contributo anche imprese che intendono effettuare grandi progetti d’investimento indipendentemente dal settore di attività.
La pratica di richiesta di sostegno pubblico è istruita dalla PAIiIZ su domanda dell’investitore. Viene successivamente vagliata dal Comitato Interministeriale per gli Investimenti Esteri presso il Ministero dell’Economia e poi dal Consiglio dei Ministri, dopo di che, in caso quest’ultimo dia parere positivo, il Ministro dell’Economia firma con l’investitore il relativo accordo.
Prima che ciò avvenga, però, deve generalmente esserne data notifica alla Commissione UE. Il contributo può essere concesso a titolo di creazione di nuovi posti di lavoro o di nuovo investimento.
Nel primo caso il contributo può variare (a seconda del numero di nuovi posti di lavoro) da 3.200 a 15.600 zloty per ogni persona assunta qualora si sia in presenza di:
- Un nuovo investimento produttivo di almeno 40 milioni di zloty nei settori dell’automotive, dell’elettronica/elettrodomestici, dell’aviazione, del food processing e della biotecnologia, comportante la creazione di almeno 250 nuovi posti di lavoro;
- Un nuovo investimento nel settore dei servizi innovativi, comportante la creazione di almeno 250 nuovi posti di lavoro;
- Un nuovo investimento di almeno 1 milione di zloty nel settore sviluppo e ricerca, comportante la creazione di almeno 35 nuovi posti di lavoro;
- Un nuovo grande investimento di almeno 750 milioni di zloty in altri settori, comportante la creazione di almeno 200 nuovi posti di lavoro oppure di almeno 500 milioni di zloty con la creazione di 500 nuovi posti.
Nel secondo caso il contributo può variare (a seconda dell’ammontare dell’investimento per lavoratore e del numero di occupati) dal 2 al 12,5% dei costi ammessi qualora si sia in presenza di:
1) un nuovo investimento di almeno 160 milioni di zloty nei settori prioritari, comportante la creazione di almeno 50 nuovi posti di lavoro;
2) un nuovo grande investimento di almeno 750 milioni di zloty in altri settori, comportante la creazione di almeno 200 nuovi posti di lavoro oppure di almeno 500 milioni di zloty con la creazione di 500 nuovi posti.
Per quanto riguarda il settore sviluppo e ricerca (R&D) il contributo può arrivare sino al 10% dei costi ammessi nel caso in cui ci sia un investimento di 10 milioni di zloty con la creazione di almeno 35 nuovi posti di lavoro.
Le Zone Economiche Speciali
In Polonia esistono 14 Zone Economiche Speciali (c.d. ZES) , istituite con Legge del 20 ottobre 1994 e successive modifiche (Gazzetta Ufficiale n. 123, voce 600, del 1994. Occupano una superficie complessiva di ca. 15.673 ettari e sono delle aree non abitate, circoscritte dal territorio polacco, destinate all’esercizio di attività economiche a condizioni speciali.
Gli imprenditori che vi insediano la loro azienda possono beneficiare di aiuti pubblici.
Tutte le ZES saranno attive sino al 31 dicembre 2026 (inizialmente sino al 31/12/2020), in base a quanto stabilito dalla Legge di Stabilità che il Governo polacco ha varato in data 23 luglio.
Obiettivo primario di queste zone è quello di accelerare lo sviluppo economico del territorio, soprattutto attraverso l’insediamento di specifici comparti di attività economica, l’adozione di nuove soluzioni tecniche e tecnologiche, la promozione e lo sviluppo dell’export, il miglioramento della competitività, ma soprattutto la creazione di nuovi posti di lavoro.
L’autorizzazione ad operare in una ZES viene concessa dal relativo Consiglio di Amministrazione, il quale presta poi la sua assistenza durante tutto il processo d’investimento.
Le ZES sono
Kamienna Góra, Katowice, Kostrzyn-Słubice, Kraków, Legnica, Łódź, Mielec, Pomorska, Słupsk, Starachowice, Suwałki, Tarnobrzeg, Wałbrzych, Warmia-Mazury
L’ammontare dell’aiuto pubblico, sotto forma di esenzione fiscale, non può superare un limite massimo che varia a seconda del Voivodato (Regione) ed è espresso in percentuale
1) dei costi connessi alla realizzazione del nuovo investimento, che non può essere inferiore a 100.000 euro,
2) del costo del lavoro dei neo-assunti sostenuto nel corso di due anni o
3) di entrambi i fattori, a condizione che l’aiuto concesso non superi quello massimo consentito.
Dal 1 luglio 2014 è entrata in vigore una nuova suddivisione degli aiuti per il periodo 2014-2020. L’aiuto ammonta alle seguenti percentuali:
50% nelle province di: Lublino, Precarpazi, Podlaschia, Warmia-Masuria
35% nelle province di: Cuiavia-Pomerania, Lubusz, Łódź, Piccola Polonia, Opole, Pomerania, Santacroce, Pomerania Occidentale, parte della Masovia
25% nelle province di: Bassa Slesia, Slesia, Grande Polonia
20% in parte della Masovia
15% a Varsavia sino al 31 dicembre 2017
10% a Varsavia a partire dal 1 gennaio 2018
Le quote summenzionate possono aumentare del 20% e del 10% nel caso di progetti d’investimento non superiori a 50 milioni di euro effettuati, rispettivamente, da imprese piccole (ovverosia con meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a € 10 mln) e medie (ovverosia imprese non rientranti nella categoria delle piccole, con meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a € 50 mln o un totale di bilancio annuo non superiore a € 43 mln).
Nel caso di grandi progetti d’investimento (quelli che comportano costi eleggibili ai fini della concessione dell’esenzione fiscale superiori a € 50 mln) viene applicata una specifica equazione matematica definita nelle disposizioni normative concernenti l’aiuto pubblico nelle ZES.
Per beneficiare degli incentivi fiscali gli imprenditori devono comunque osservare una serie di condizioni:
• Nel caso gli incentivi siano concessi a titolo di nuovo investimento o la proprietà dei beni oggetto di detto investimento non può essere trasferita nei 5 anni successivi alla sua effettuazione (3 in caso di PMI);
• l’attività economica deve essere condotta per almeno 5 anni (3 in caso di PMI).
• Nel caso gli incentivi siano concessi a titolo di creazione di nuova occupazione o i nuovi posti di lavoro devono essere conservati per almeno 5 anni dal momento della loro creazione (3 in caso di PMI).
I parchi tecnologici e industriali
I PTI (Industrial and Technology Parks) sono distretti caratterizzati dalla presenza di imprese operanti nello stesso settore e di istituti scientifici e di ricerca che ne supportano l’attività.
Nonostante gli elementi che li accomunano (obiettivi, modalità di funzionamento, struttura organizzativa, ecc.), ciascun parco ha una propria “vocazione” derivante dalle caratteristiche economiche, sociali e culturali dell’area in cui si trova e dalle risorse umane e materiali presenti nel relativo territorio.
Nell’ambito dei PTI sussiste una distinzione fra i parchi tecnologici, da una parte, e quelli tecnologico-industriali, dall’altra.
I primi, costituiti da un’area dotata di infrastrutture dove sorgono edifici tra loro separati, ambiscono a diventare catalizzatori di know-how tecnologico al fine di trasferirlo a istituzioni scientifiche e imprese.
Agli imprenditori che intendano avvalersi delle nuove tecnologie viene fornita assistenza sotto forma di: consulenza in materia di avvio e sviluppo dell’attività di affari, creazione di un adeguato business climate, trasferimento di know-how tecnologico e trasposizione dei risultati della ricerca scientifica in innovazione tecnologica.
I parchi tecnologico-industriali, invece, si avvalgono di infrastrutture che in passato erano utilizzate da imprese poi soggette a ristrutturazione o fallite, con l’obiettivo di attrarre investimenti e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro, assicurando condizioni preferenziali e mettendo a disposizione spazi adeguati ad aziende economicamente solide che impieghino nuove tecnologie.
L’esenzione dalla tassa sugli immobili
E’ facoltà dei Comuni, nei limiti stabiliti dalla legge, fissare le aliquote e/o esentare dal pagamento di contributi e tasse locali, inclusa quella sugli immobili (terreni, edifici e costruzioni o loro parti).
I Consigli Comunali, in particolare, possono esentare gli imprenditori dal pagamento della tassa sugli immobili come forma di sostegno pubblico.
La relativa delibera di autorizzazione può essere adottata solamente previa domanda dell’imprenditore, redatta nelle forme previste.
I costi connessi all’investimento sostenuti prima dell’autorizzazione non possono essere eleggibili ai fini della quantificazione del sostegno pubblico.
Quest’ultimo è calcolato in relazione ai costi dell’investimento o a quelli sostenuti per la creazione di posti di lavoro.
Ai fini dell’ottenimento dell’esenzione sono previste, oltre alla presentazione della suddetta domanda, le seguenti condizioni:
1) copertura, da parte dell’imprenditore, di almeno il 25% dei costi eleggibili con risorse proprie o comunque non provenienti da altri strumenti di sostegno pubblico;
2) mantenimento dell’investimento nella medesima area per almeno 5 anni (3 nel caso delle PMI) a partire dal termine della sua realizzazione;
3) nel caso l’esenzione sia concessa a titolo di creazione di nuovi posti di lavoro, questi ultimi devono essere istituiti entro tre anni dal termine della realizzazione dell’investimento e mantenuti per almeno 5 anni (3 nel caso delle PMI) a partire dalla loro creazione; inoltre deve essere conservato un livello occupazionale non inferiore a quello medio dei 12 mesi precedenti la creazione dei nuovi posti di lavoro.
Gli incentivi all’assunzione di disoccupati
Sono previsti in vista dell’assunzione o della partecipazione a training di disoccupati segnalati dagli uffici locali per l’impiego e possono assumere le seguenti forme:
• servizi di consulenza finalizzati a facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro;
• rimborso dei costi salariali in caso di assunzione di disoccupati aventi una posizione di svantaggio sul mercato del lavoro (durata ed entità del rimborso dipendono in questo caso dalle tipologie di beneficiari del programma);
• contributo finanziario all’acquisto delle attrezzature necessarie all’allestimento del luogo di lavoro (fino a una cifra massima corrispondente a sei volte lo stipendio medio polacco);
• presa in carico, da parte del competente ufficio per l’impiego, delle retribuzioni percepite da partecipanti a stage di formazione on the job per un periodo compreso fra un minimo di tre e un massimo di dodici mesi (prevista la possibilità, al termine del training, di concludere un contratto di lavoro con i tirocinanti selezionati);
• sostegno finanziario a programmi di formazione destinati a disoccupati e finalizzati a far acquisire loro nuove qualificazioni e competenze professionali;
• rimborso dei contributi sociali (fino a una cifra massima corrispondente al 300% del salario minimo polacco), a condizione che la persona segnalata dall’ufficio per l’impiego sia stata occupata full-time per 12 mesi e che al termine di tale periodo sia ancora occupata.
Gli imprenditori interessati devono contattare i competenti uffici per l’impiego, predisporre e inviare la domanda corredata della pertinente documentazione e relativa alla specifica tipologia d’incentivo richiesta.
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